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Jean-Marc Yersin  

FAKE – CITY

a cura di 

Daniela e Guido Giudici

Galleria/Consarc, Chiasso

 

All’alba del terzo millennio il nostro mondo si sdoppia, aumentato dalla sua parte virtuale nella quale, giorno dopo giorno, noi ci proiettiamo. Come in uno specchio vi ci “sublimiamo”, ma come un vero specchio ci rimanda la nostra immagine, associata alla nostra zona d’ombra…

Per effetto della memoria, ci amplifica. Niente di noi va più perso, niente scompare. 

In costante crescita, questo “nuovo mondo” ci duplica in un’illusione di eternità. Dall’altro lato dello specchio, però, i meccanismi che si creano ne creano altri... 

Le informazioni che forniamo ne generano altre... buone o cattive che siano, si amplificano. Immagini, suoni, testi e informazioni altro non sono che byte e pixel. Questo nuovo mondo le digerisce, le distilla e ce le rimanda... Sembrano vere... eppure ci ingannano. Appaiono immagini che non sono più formate dall’ottica attraverso una camera oscura... ma sono frutto di calcoli, di assemblaggi automatici di dati, della cattura di radiazioni di ogni tipo captate dai satelliti che ci sorvolano.  L’immagine delle nostre città diventa sintetica... Il blu del cielo, automatico, è sempre identico, normato, come il colore del mare. In questo nuovo paesaggio, il nostro sguardo si perde... perdiamo i nostri riferimenti... 

Fakes New... Fake-View... Fake Picture... 

Benvenuti a Fake City

Jean-Marc Yersin, dopo un apprendistato in uno studio di pubblicità esercita la sua professione di fotografo nei campi più diversi. Nel 1981, nel corso di un lungo viaggio negli USA, realizza un lavoro consacrato al ruolo dell’individuo nella città dal titolo ‘Downtown’.

Nel 1991, insieme alla moglie Pascale, archeologa, subentra nella direzione del Musée Suisse de l’appareil de photographie a Vevey e insieme ne seguono lo sviluppo e l’ampliamento sulla Grande Place della città sul Lemano, così come la completa trasformazione della mostra permanente nello stesso museo che verrà in seguito integrata dai cambiamenti della rivoluzione digitale.

I coniugi Yersin partecipano alla creazione del Festival Image e Jean-Marc assicurerà la presidenza della direzione della Fondazione dello stesso festival fotografico fino al 2001.

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