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Ruth Beraha

A long long time ago, in a galaxy far away… 

 

a cura di 

Emanuele Norsa 

Ncontemporary, Milano

 

L’opera consiste nella riproduzione in loop del famoso brano di ‘Star Wars’, modificato da un’orchestra sinfonica in modo da sembrare familiare ma allo stesso tempo frustrante.

Il brano, infatti, si ripete all’infinito ma non riuscirà mai a soddisfare le aspettative dell’ascoltatore. In generale tutta la ricerca di Ruth è basata sul binario errore/finzione e realtà. 

 

La ricerca di Ruth Beraha (Milano, 1986) indaga su elementi che possono essere comunemente etichettati come malvagi, estranei o sconosciuti, concentrandosi sulla rottura delle certezze su cui basiamo la nostra esperienza del mondo. Con audio coinvolgenti, sculture, installazioni, disegni e fotografie, il suo lavoro porta lo spettatore a considerare l’avversario non più come un’entità lontana e incomprensibile, ma come una parte costitutiva della nostra identità. 

Le sue opere sono state esposte presso Pirelli Hangar Bicocca (Milano), Ncontemporary (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), Mimosa House (Londra), ISCP (New York).

Per il 2021 sono in preparazione una serie di progetti per spazi istituzionali come: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino) e MACRO (Roma). 

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